in questi giorni una serie di riflessioni mi ha portato a meditare su come nonostante tt noi ci sforziamo di organizzare al massimo la nostra vita, di pianificare le nostre operazioni e di intabellare i nostri orari, nonostante qst non ce la facciamo mai a prevedere tutto. c'è sempre qualcosa ke sfugge al nostro controllo. c'è sempre ql dettaglio ke va oltre, come un piccolo sassolino sotto la ruota della nostra bici. il primo lo evitiamo, ma l'accumularsi di essi, provoca una sovrapposizione degli squilibri delle onde stazionarie e ci fanno perdere l'equilibrio, ci fanno perdere il controllo. il controllo. percke è qst ke noi vogliamo. il controllo. in una società cm qst il controllo viene prima di ogni altra cosa. il nostro controllo, il controolo delle nostre emozioni, il nostro controllo sugli altri, il controllo del nostro lavoro, delle nostre relazioni, del nostro divertimento, del nostro tempo libero, della nostra felicità. ma cos'è la felicità se non
un istante? se non è una cosa che non dura?se non un non tempo, un istante o una serie di istanti? Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario? (l'ho trovato su wikiquote: francesco Alberoni)questa visione è un po romantica lo so. forse contagiato dalle lezioni della rossi in cui l'uomo romantico è tanto più romantico quanto più è capace di sentire...in ogni caso mi avvio verso un totale materialismo, un semi nihilismo, un pessimismo di fondo ke condiziona tutta la vita, ke a non tirare fuori le palle ci stai male 2 volte, e allora vaffanculo a tutti.
lo so ogni tatno mi faccio prendere dai pensieri e da una cosa si arrva a un'altra. sono fatto cosi. cosa vuoi fare mi vuoi uccidere xke sn cosi? mi vuoi forse sminuire? nn lo so ma qst troppo sentire ad un certo punto ti far star male. quanto sarebbe + facile fregarsene di tutto e tutti, vivere la vita con + frivolezza.
ma io nn sn cos. io sn di +. io sn qualcs di oltre in quanto uomo. io nn mi fermo alla mera apparenza. alla faccia da drogato, al vestito da sfigato, o alla scollatura inesistente. no io vado oltre.
forse è per qst ke non mi sn mai innamorato sul serio. forse è x qst ke nn ho mai ptuto avere una storia cm le altre. forse ci vorrà del tempo. o non lo so.
so solo ke il mio grado di empatia sta diventanto cosi alto da disturbarmi, il mio altruismo gratuito sta facendomi un po schifo, e la mia speranza negli uomini, nell'uomo, nella specie umana, ke possa cambiare, ke tt possono cambiare, la distinzione fra peccato e peccatore, fra la persona e il suo pensiero. qst detto una persona sulla cinquantina dà l'aria di saggio, sulla bocca di un adolescente fa uno strano effetto di vecchio, di uomo gia vissuto e di sfigato insieme.
nn lo so ma nn mi sta piacendo troppo.
fai il cattivo e ti tirano le pietre, fai il bravo e ti tirano le pietre, fai tutt'e due e ti tirano le pietre. ma si puo sapere ke cazzo vuole sto cazzo di mondo??
ecco io mi so mettere n discussione su qst genere di cose. io mi metto in discussione su di tt. credo ke il mettersi in discussione sia una grande prerogativa di un uomo *** (adesso nn mi viene il termine, se dopo mi viene cancellerò gli asterischi, cmq il senso era di saggio, buono,ecc) . ecco sentire certe cose, certi argomenti, anke a prescindere dalla politica, ecco prendi oggi, dopo l'occupazione nella nstr scuola x il decreto gelmini (mooooolto strumentalizzato!) nella mia classe a fine assemblea si è finiti a parlare di Dio, della religione e dell'etica. ecco io nn mi sento di dirti esiste dio cm tu nn puoi dirmi ke esiste punto. nn mi puoi dire c'è per forza senno ki ha creato il mondo!
non mi puoi dire c'è per forza percke bene con la b maiuscola è Dio, verità con la v maiuscola è Dio.
non mi puoi dire ke è esperienziale, perke se è esperienziale la fai tu cm esperienza, e io no.
non mi puoi dire è cosi e basta, xke a te ki ti dà la sicurezza: a me nessuno certo, e a te?
non mi puoi dire ke il mito del buon selvaggio di rosseau conferma qst xke il bambino pur non essendo educato alla religione un giorno prende e si mette in ginocchio sotto un albero a pregare! xke cosi mi confermi ke è un bisogno dell'uomo
non mi puoi dire ke io nego una cosa ke c'è xke x me tu attesti una ocsa ke c'è!
... x quanto io ci vorrei tanto credere ed essere fedele, le mie scelte di vita, la gente ke frequenti (forse), le idee ke mi sono fatto e la mia propensione x le materie umanistiche, non ce la fanno a coesistere con l'idea di Dio, immanente o trascendentale ke sia. è difficile ankor di + credere dopo aver sentito le idee (nn agnostiche precisa l'erman!) di kant sulla prova ontologica di Dio, le idee fisico chimiche sull'origine della vita. è tt una combinazione chimica ke noi siamo qll ke siamo o è tt voluto da Dio? la scenza dice la prima. certo si potrebbe dire ke Dio abbia voluto la combinazione chimica, ma il big bang e le scimmie, e adamo ed eva come stanno d'accordo?
qust dubbi li risolvi nella fede della religione solo se 6 veramente credente. ma quanto è dura essere credente!
ma ki ti dice ke non è (x quanto giusto o sbagliato ke sia, nn voglio dire ke sia sbagliato, anzi) un grande, unico, grosso e necessario bisogno dell'uomo? nn è forse sempre stato l'uomo ke si è creato gli idoli, gli spiriti nella natura, gli dei olimpici, ecc?