venerdì 12 settembre 2008

Fuga da alcatraz

L'ho fatto. si l'ho fatto di nuovo. nn ci credo. sn arrivato a tanto. si. sn scappato di casa x la seconda volta. nn ce la facevo +. è da agosto ke sto cercando di rimandare, di buttare giu bocconi amari, di rinunciare a tante cose. ma poi ho detto basta. basta a tt quanto. se in un mese nn si riesce a trovare un'accordo vuol dire ke nn lo troveremo mai. e cosi sn scappato. organizz dal giorno prima cn la lista delle cose da fare, ho fatto il borsone, ho preso e me ne sono andato. meta definita ma nn troppo. variabile oserei dire. dopo aver salutato mio fratello (ke brutto) gli dico ke gli voglio bene e ke nn è colpa sua. lui mi dice di nn farlo , ma io sn determinato. una volta fatta la valigia nn torni + indietro. una votla vestito, cn la borsa in mano sulla soglia di casa nn torni indietro. esco la mia direzione è una sola: stazione. ogni momento mi si imprime nella mente come tanti fotogrammi a formare l'effetto di quando si cammina ke di un lungo percorso a intervalli si tolgono una manciata di fotogrammi e cosi mentre cammini ad un certo punto sfuma e si avvicina di botto poi cammina e sfumando si avvicina ancora...
leggo i cartelli della pista ciclabile come se nn li conoscessi mentre salgo la strada, ma io so di averli sempre letti. ormai nn c'e tempo x il rimorso. nn ci devi pensare. un po come quando ti butti da tanto in alto: se ci pensi resti sul trampolino, se nn ci pensi e ti butti è + facile ke dopo qualke secondo 6 in acqua. col sole addosso alle 12.10 inizio a sudare: sono in maglietta jeans lungo e scarpe, ed è inizio di settembre a mezzogiorno. entro in stazione e vedo ke la biglietteria (umana e elettronica) sono spente: meglio cosi, una cosa da pagare in meno x qst giorni. mentre scendo le scale del sottopasso sento il fresco dell'essere sottoterra e vorrei rimanere li un bel po. ma il treno attende e nn posso farlo aspettare (cazzata!). vado avaanti fino a metà banchina lentamente e senza fretta con una strana aria, sarà il borsone tenuto nn a tracolla ma x le maniglie ke dà un'aria impegnata tipo 24 ora da lavoro. sono indeciso su cm posarlo x terra: parallelo o perpendicolare alla banchina: scelgo x perpendicolare. lo poso all'ombra (al pelo ke dp un minuto è raggiunto dal sole). cammino in tondo (sempre lentamente) e mi guardo attorno: una coppietta di ragazzini + indietro sta distante fra loro, una tipa sui 20-30 anni è al telefono e altra gente + la aspetta il treno. arriva qll x cadorna salgono il tipo e la tipa e la tipa sui 30 e rimango solo sulla banchina. gente scede dal treno e se ne va. sn le 12.38 e il treno x casdorna è in ritardo di 3 minuti. lo sarà anke qll x saronno ke doveva essere ora qui. si fanno le 12.39 abbondaanti e arriva il treno. uno di qll moderni. schiaccio il bottone e salgo e mi metto nella cabina a un solo piano: voglio stare x i cazzi miei, io e il mio borsone, ke poso prima sul sedile di fronte, poi x sentirlo + vicino sul sedile di fianco. lungo il viaggio nex si siede nella mia carrozza. meglio cosi: ho bisogno di pensare e starmene x i cazzi miei.  arrivo a saronno e vedo una tipa in magliettina scollata e jeans nn attillati ma ke facevano ben vedere il culo, e ciabatte. la seguo, x vedere meglio il suo cuolo e x avere qualcosa di bello davanti agli occhi fino alla fine della stazione: dal binario tronco sn un po di metri. esco dalla stazione cerco gente x avere informazioni sulla strada da intrraprendere ma vedo solo giovani o stranieri: nn affidabili. attraverso la strada e vado avanti ci sarà qualcuno.. incrocio una vecchia di fretta a cui chiedo informazioni x il prealpi ma qst a momenti nn si fermava: mi da indicazioni approssimative avvisandomi ke è lontatno il prealpi. il prealpi è il nome del cinema, dell'oratoria, del quartiere, della scuola: insomma è una zona di quartiere di saronno: da li poi so raggiungere casa di ema da solo. avvicino delgli straniere sulle srtisce pedonali: mi dicono qlcs nella loro lingua ke nn capisco e sl allora capisco ke sn stranieri vado avanti seguendo l'istinto e una farmacista in chiousura mi dice di andare + avanti ma ke è un bel pezzo (cazzi miei ke è 1 bel pezzo!) arrivo a un trivio: vado a sinistra ma affacciandomi l'istinto mi dice di tornare  e andare a destra: poi si vedrà. vado a destra e poi a sinistrae continuo fino a un ristorante dove un uomo sta fuori al balcone e sembra ke ammiri qualcs (o la posizione ra qll di uno ke ammira il panorama) mi guarda, lo guardo, gli chiedo indicazioni ma dice di nn essere di li. mi faccio ankora una volta guidare dall'istinto ke mi dice di andare dritto. infatti incrocio un uomo cn la barba ke mi dice di proseguire dritto. vado avnti costeggiando un parco, dove una panda nera vuole parcheggiare proprio mentre passo io. snza fretta cammino davanti al suo posteggio e me ne vado: cn sgurdo stizzito accellera x parcheggiare (cazzi tuoi). vado avanti e mentre cammino vedo un bivio: destra o sinistra? l'istinto mi dice vai a sinistra la razionalità e i pochi ricordi visivi mi dicono destra. seguiro di nuovo l'istinto: mi ha portato fino qua... e azzecco di nuovo: sn arrivato al prealpi, ora so cm arrivare a casa di ema. costeggio il cinema/oratorio fino a trovarmi sulla via principale ke mi ricordavo. faccio la curva dellaq strada vicino al benzinaio e mando un mex a peppe x sapere se c'ha quanto datogli il giorno prima, ma ovviamente è una domanda stupida: finito tt. vabbe era solo x far sapere ke ero a saronno. attraverso x trovarmi vicino al giornalaio, lo giro e spero ke sia aperto il cosi-io-credo tabacchi ma è chiuso. mi ricrdo allora ke il supermercato di fianco vende anke le sigarette. mi dirigo verso il super con sta borsa pesante in mano ke sembro un terrorista cn la bomba ke da un momento all'altro tira fuori la sua arma x minacciare la gente e fare qll ke voglio... entro, la poso, "camel light da 10" nn avendo moneta credo di aver pagato cn un venti o con un dieci. il 5€ sicuro di resto me lo ricordo. prendo lo scontrino e il resto e me ne esco. sn tentato di conservarmi lo scontrino come mio solito, ma rammendo di quando mamma ha scoperto lo scontrino del mac ke dovevo lavorare: lo piego + volte su se stesso mentre cammino fino a che me lo faccio scivolare di mano. mi dirigo verso via delle grigne, la attraverso, ma è ankora troppo tardi. potrei andare al parco, si xke no? vado fino al cancello grande speranzoso, ma è chiuso. lo forzo ma è sempre chiuso. torno indientro sperando ke la madre nn mi veda, nn c'è anima viva. faccio un giro intorno all'isolato sperando ke passi tempo e x farmi venire un'idea. ma ora ke finisco il giro passano solo 5 minuti. mi trovo dove c'è il ponte col sottopasso dove c'è la curva, ma il mio sguardo va dritto e vede uno sterrato dovesegni di pneumatico salgono. ci saranno degli orti: quei cespugli davanti sono l'ideale x cambiarsi: coi jeans e le scarpe e il sole dell'una del 2 settembre fa troppo caldo. mi inultro quanto basta x nn essere visto dalla strada, ma guardando bene il luogo sembra un po angusto: mosche ke ti ronzano intorno, merde sparse, macchine abbandonate... ci vuole poco ke esce uno e ti accoppa e nn lo sa nessuno. sembra uno di quei luoghi da film, tipo un po 'io nn ho paura'. vabbe arrivo + avanti mi guardo a destra e a sinistra e indietro, mi slaccio i pantaloni, mi sfilo un po le scarpe e mi cambio in bilico, x nn posare i piedi cnle calze sulla terra umida.mi metto i calzoni corti con le scarpe: x le infradito ci sara tempo dopo. ritorno dov'ero prima ma sn ankora l'1 e venti troppo presto x uscire. mi viene allora l'idea di chiamare andre e sentire se c'ha sbatti di uscire a qll ora. nel frattempo sn alla fine di via delle grigne e sto entrando nella perpendicolare. si fanno l'1 e 29. apro la slide, premo giu, andrea, chiama. tuu... tuu -squilla!- tuu.. "ohi?" 
"ohi andre bella. ke, c'hai da fare?" 
"uhan.. no xke?" 
"ti va di andare a prendere qlcs? non so un caffe. ti va un caffe?" 
"ah si va bene" 
"bella sto venendo verso casa tua. tu dove abiti?" 
"no lascia stare vengo io versola stazione, tu dove 6?" 
"io sono gia a casa di divi" 
"bella allora arrivo subito, il tempo di vestirmi" 
"ok dai allora ci vediamo al benzinaio" 
"ok bella" 
"bella"
clac. chiudo il cell. felice di trovare qlcn mi dirigo verso il benzinaio, sapendo di essere in anticipo. aspetto un po dopo di che decido di fumarmi una paglia ma... nn ho l'accendino! mi siedo. dopo un po mi rialzo convinto ke andrea abitasse di fianco a divi e pensando ke magari nn mi vedesse li seduto coperto dai cespugli, e poi qll posizione era scomoda. mi alzo e dopo 5-6 secodni spunta andrea dalla via di casa sua (qll vera) e mi viene incontro. c'ha una maglietta (mi pare verde) jeans mezza coscia e infradito. e ochhiali da sole. mi viene inconrìtro togliendosi gli occhiali facendo la scena del tipo 'no anke tu qui? guasta a saronno?' mi fa "bella guasta- ecc ecc- vedo ke qlcn sta partendo. gli rispondo qlcs sugli aerei e le partenze o giu di li. dato l'orario gli chiedo "hai mangiato?" lui risponde di no. "bhe allora andiamo a mangiare da qlck parte!" "dove?-mi fa- io "nn so fai tu". andiamo. x strada incontro la fantomatica sabry, la bella vicina di cui tt parlano e cke io nn avevo ankora visto: ora l'ho vista... ke figa!! la seguiamo con lo sguardo anke se in realtà è + lei ke seegue noi essendo dietro (ma dall'altro lato della strada, sull'altro marciapiede). xo la borsa pesa e gli chiedo di fermarci alla panchina un attimo. lui acconsente anke xke il suo ginocchio nn rifiuta un riposino. "bella guasta allora?! raccontami tt" si vedeva dalla borsa eh?" "mm ma io lho capito al telefono ke c'era qlcs di strano: guasta a saronno a qst ora ke mi chiede di uscire... mmm.." "già... beh fa caldo oggi!" "si  abbastanza" "mi devo assolutamente mettere gli infradito" dal borsone esco fuori le infradito (sì, le esco fuori), mi levo le scarpe, le calze, le lascio un po all'aria, intanto mi riposo e scambio quattro chiacchere. dopodiche decidiamo di alzarci e andare in centro, destinazione: mago.  zoppicante facciamo una strada (a me sconosciuta)  e nn so come ci ritroviamo nella piazza dell'orologio sballato, qll con la giostra. arriviamo al mago. ci sediamo e aspettiamo ke ci portino la lista. lui piglia un panino col salame piccante e briè e una beck's, io, avendo gia mangiato, x il momento prendo solo una media. il panino scotta e lui lo mangia piano piano. e a vederlo mi vien fame. vado in bagno a pisciare e nel frattempo mi vien da cagare in un lampo esco e mi prendo pure le wacko's, pago e torno al tavolo. lui ha quasi finito il panino e sta leggendo qualcs. finiamo di sparare cazzate e finisce anke il cibo. ordiniamo un caffe. ce lo gustiamo dopodiche c'è la paglia. belli tranqui e con un piede sull a sedia (io) decidiamo ke è giunta l'ora ke ce ne possiamo anke andare. paghiamo e ce ne andiamo. coi conti nn so ankora bene ke è succ: lui ha dato 5 io 10 e il cassiere mi ha dato a me i 5... bho. vabbe dubbioso usciamo e cn quel cadavere di sacco torniamo indietro. + volte andre si offre di pirtarmi la borsa lui ma declino. ad un certo punto la stanchezza prevale e cedo: la puo portare ma x poco. tra una cazzata e l'altra arriviamo al benzinaio e li realizzo ke è prooprio giunta l'ora di farmi ridare la borsa. attraversiamo la strada come anke attraversiamo via delle grigne in zona divi e vediamo ke da feduz c'è un po di gente: tra quelli spicca ema seduto sulla sdraietta (ke era anke l'unico visibile da lontano verso dentro), ke i realtà me lo fa notare andre. lo vedo ank'io ke se la ride, vede andre, poi nn so se mi riconosce, strabuzza gli occhi (o meglio l'occhio) e dice "guasta?!" si alza in piedi "GUASTA?!" apre di + gli occhi "GUASTA!" con una faccia mista tra l'attonito, il sorriso compassionevole e il non-lo-dovevi-fare. guarda in basso scuotendo la testa. io e andre ora siamo al cancello.  "guasta!, ma ke hai combinato!... ke hai fatto" sorride appena scuotendo la testa. "no guasta!" ora la faccia è lievemente + seria "hai fatto una cazzata!" dice scuotendo la testa. il tutto davanti a gente sconosciuta alla quale mi presento e presto (o quasi) faccio amicizia.

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