mercoledì 29 ottobre 2008

Riflessioni di vita...

in questi giorni una serie di riflessioni mi ha portato a meditare su come nonostante tt noi ci sforziamo di organizzare al massimo la nostra vita, di pianificare le nostre operazioni e di intabellare i nostri orari, nonostante qst non ce la facciamo mai a prevedere tutto. c'è sempre qualcosa ke sfugge al nostro controllo. c'è sempre ql dettaglio ke va oltre, come un piccolo sassolino sotto la ruota della nostra bici. il primo lo evitiamo, ma l'accumularsi di essi, provoca una sovrapposizione degli squilibri delle onde stazionarie e ci fanno perdere l'equilibrio, ci fanno perdere il controllo. il controllo. percke è qst ke noi vogliamo. il controllo. in una società cm qst il controllo viene prima di ogni altra cosa. il nostro controllo, il controolo delle nostre emozioni, il nostro controllo sugli altri, il controllo del nostro lavoro, delle nostre relazioni, del nostro divertimento, del nostro tempo libero, della nostra felicità. ma cos'è la felicità se non un istante? se non è una cosa che non dura?se non un non tempo, un istante o una serie di istanti? Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario? (l'ho trovato su wikiquote: francesco Alberoni)questa visione è un po romantica lo so. forse contagiato dalle lezioni della rossi in cui l'uomo romantico è tanto più romantico quanto più è capace di sentire...
in ogni caso mi avvio verso un totale materialismo, un semi nihilismo, un pessimismo di fondo ke condiziona tutta la vita, ke a non tirare fuori le palle ci stai male 2 volte, e allora vaffanculo a tutti.
lo so ogni tatno mi faccio prendere dai pensieri e da una cosa si arrva a un'altra. sono fatto cosi. cosa vuoi fare mi vuoi uccidere xke sn cosi? mi vuoi forse sminuire? nn lo so ma qst troppo sentire ad un certo punto ti far star male. quanto sarebbe + facile fregarsene di tutto e tutti, vivere la vita con + frivolezza. 
ma io nn sn cos. io sn di +. io sn qualcs di oltre in quanto uomo. io nn mi fermo alla mera apparenza. alla faccia da drogato, al vestito da sfigato, o alla scollatura inesistente. no io vado oltre. 
forse è per qst ke non mi sn mai innamorato sul serio. forse è x qst ke nn ho mai ptuto avere una storia cm le altre. forse ci vorrà del tempo. o non lo so. 
so solo ke il mio grado di empatia sta diventanto cosi alto da disturbarmi, il mio altruismo gratuito sta facendomi un po schifo, e la mia speranza negli uomini, nell'uomo, nella specie umana, ke possa cambiare, ke tt possono cambiare, la distinzione fra peccato e peccatore, fra la persona  e il suo pensiero. qst detto una persona sulla cinquantina dà l'aria di saggio, sulla bocca di un adolescente fa uno strano effetto di vecchio, di uomo gia vissuto e di sfigato insieme.
nn lo so ma nn mi sta piacendo troppo. 
fai il cattivo e ti tirano le pietre, fai il bravo  e ti tirano le pietre, fai tutt'e due e ti tirano le pietre. ma si puo sapere ke cazzo vuole sto cazzo di mondo??
ecco io mi so mettere n discussione su qst genere di cose. io mi metto in discussione su di tt. credo ke il mettersi in discussione sia una grande prerogativa di un uomo *** (adesso nn mi viene il termine, se dopo mi viene cancellerò gli asterischi, cmq il senso era di saggio, buono,ecc) . ecco sentire certe cose, certi argomenti, anke a prescindere dalla politica, ecco prendi oggi, dopo l'occupazione nella nstr scuola x il decreto gelmini (mooooolto strumentalizzato!) nella mia classe a fine assemblea si è finiti a parlare di Dio, della religione e dell'etica. ecco io nn mi sento di dirti esiste dio cm tu nn puoi dirmi ke esiste punto. nn mi puoi dire c'è per forza senno ki ha creato il mondo!
non mi puoi dire c'è per forza percke bene con la b maiuscola è Dio, verità con la v maiuscola è Dio. 
non mi puoi dire ke è esperienziale, perke se è esperienziale la fai tu cm esperienza, e io no. 
non mi puoi dire è cosi e basta, xke a te ki ti dà la sicurezza: a me nessuno certo, e a te?
non mi puoi dire ke il mito del buon selvaggio di rosseau conferma qst xke il bambino pur non essendo educato alla religione un giorno prende e si mette in ginocchio sotto un albero a pregare! xke cosi mi confermi ke è un bisogno dell'uomo
non mi puoi dire ke io nego una cosa ke c'è xke x me tu attesti una ocsa ke c'è!
... x quanto io ci vorrei tanto credere ed essere fedele, le mie scelte di vita, la gente ke frequenti (forse), le idee ke mi sono fatto e la mia propensione x le materie umanistiche, non ce la fanno a coesistere con l'idea di Dio, immanente o trascendentale ke sia. è difficile ankor di + credere dopo aver sentito le idee (nn agnostiche precisa l'erman!) di kant sulla prova ontologica di Dio, le idee fisico chimiche sull'origine della vita. è tt una combinazione chimica ke noi siamo qll ke siamo o è tt voluto da Dio? la scenza dice la prima. certo si potrebbe dire ke Dio abbia voluto la combinazione chimica, ma il big bang e le scimmie, e adamo ed eva come stanno d'accordo?
qust dubbi li risolvi nella fede della religione solo se 6 veramente credente. ma quanto è dura essere credente!
ma ki ti dice ke non è (x quanto giusto o sbagliato ke sia, nn voglio dire ke sia sbagliato, anzi) un grande, unico, grosso e necessario bisogno dell'uomo? nn è forse sempre stato l'uomo ke si è creato gli idoli, gli spiriti nella natura, gli dei olimpici, ecc?

lunedì 20 ottobre 2008

l'esperienza

Si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie.

nn c'entra niente cn qll ke devo dire lo so, xo ha un che di meditativo ke mi ha spinto a scriverlo. ho meditato un po, come sempre, mentre tornavo dall'incontro con durello, il mio psicologo ke ora da un incontro ogni 2 sett ha capto ke nn ce la faccio + ad andare avanti cosi e mi ha dato un appuntamento settimanale. vado li, oggi lui ha scritto, quando se ne è sceso x aprire a un certo federico ho dato una sbirciatina alle sue carte ma nn c'era niente ke nn sapevo e la metà elle cose era incomprensibile. cm al solito ho parlato + io ke lui e cn un'abile diplomazia mi ha detto qlcs ke se mi chiedi il succo di cio che mi ha detto ti rispondo:"bho!"
vabbe qst c'avevo voglia di scriverlo, cosi.
ma vi siete mai accorti come l'esperienza (è da qlck giorno ke ci medito) sia fortemente fondamentale nella nostra vita quotidiana? 
è straordinario come ci affidiamo ad essa in ogni nostro momento della giornata, come sia il nostro rifermiento e appiglio, in qst cazzo di mondo senza + riferimenti laicizzato e nichilista (lo so parlo come la rossi , quasi). grazie all'esperienza di qlsiasi cosa noi abbiamoschemi associativi x fare pronostici calcistici, sapere se la prof ci interrogherà, sentirci ke un dato eevnto dovrà accadere proprio a noi, prevedere proprio un certo tipo di comportamento in risposta a uno nostro o catalogare un individuo in uno schema comportamentale (ke lo associa ad un individuo ben conosciuto da noi e ke noi ne prevediamo le mosse: quindi le mosse del nostro nuovo amico saranno prevedibili in quanto pur nn apposta si comporta perfettamente uguale a il nostro amico da tempo). l'esperienza ci fa da padrona in ogni momento della giornata, ci dà aspettative e riferimenti, e ci dà modo di sapere come comportarci.

lunedì 6 ottobre 2008

(7) - Fabrizio fa brutto

ti lascio fuori se fai il bravo bambino....
e se ogni tanto fai pipì nel bicchierinooooooo eh!

certe canzoni a volte le senti, le ascolti, ti piacciono x il ritmo e la musicalità ke ti convolge.
ti fai prendere, ma la ascolti con un certo distacco, ma nn un distacco snobista ma un distacco ke seppur appassionato lo senti distante. a volte ti imagini in qll situazione e pensi a come sarresti, magari senza troppa fantasia potresti essere tu qll dela canzone.
ma quanto stupore e un pizzico di tristezza, di quella amara, quella ke ti fa sorridere come fosse ironia della sorte, quel sorriso amaro che ti fa scuotere la testa con sguardo basso.
ecco. quanto stupore si prova quando quella stessa canzone, lontana, quella che "forse sarei potuto essere io,.. ma sicuramente nn mi capiterà", diventa realtà, diventa realtà su di te. e ti accorgi che in fondo anke tu sei un po fabrizio, anke tu nel tuo piccolo fai brutto,  anke tu te ne freghi un po di tutto, anke tu ora c'hai un vestito nuovo e se capita giri in corso como.
quello ke più ti sorprende però è quando, anke tu, x la tranquillità di altre persone, per la tua tranquillità, sei costretto a fare, la pipì, nel bicchierino........... 

venerdì 3 ottobre 2008

Da una parte l'apertura: la madre ke cerca la fine delle discussioni in famiglia, ke nn ce la fa più a vedere la delusione e rabbia sul volto del marito ke nn riesce a convincersi ke il figlio vuole fumare, paura di ricominciare col cane ke si morde la coda, cn discussioni infinite, infiniti castighi, rabbia su rabbia, la fine, l'ennesima fuga.
Dall'altra una chiusura (totale): no no e no è la costante risposta del padre, ke nn vuole accettare ke il figlio si rovini cn le sue stesse mani, ke gia ha avuto un dispiacere con l'altro e nn puo pensare di poterne subire un altro, seppur a lungo termine, nn vuole poter (o dover) dire ''ah ma io avrei potuto fare...''. La stessa cosa prima di farla la ripensa (ad alta voce) almeno una decina di volte (quando si tratta di prendere decisioni affrettate!). Una cosa del genere nn gli va a genio e nn gli andrà a genio mai. Mai. Neppure se in gioco c'è la discussione eterna, l'odio, il non dialogo e il ''taglio dei viveri'': x questo nn mi vuole far fare la patente, darmi un aiuto con la macchina, piscina, gite, ecc. ... fuuu: devo prendere un bel respiro x nn arrabbiarmi e stare calmo e finire questo intervento. ke rabbia. sto seriamente pensando di fare dei prestiti con qualcuno e poi restituirli a rate,lavorando, 600€ x la patente, un 2000€ x un catorcio id macchina usata... forse a mio nonno, si ma gli posso chiedere i 500 ma nn i 2000.... 
uffffffffffffffffff
Chiusura vs apertura.... come il bianco e il nero del simbolo tao: due facce della stessa medaglia, o meglio la stessa faccia di due medaglie, due antagonisti con una parte dell'altro in sè, alleati in lotta, bianco e nero, l'abbraccio continuo, il bivio...
ke fare??